SEGNALIBRO - Accademia di Studi Mediterranei

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Segnalibro in "Feeria. Rivista per un dialogo tra esodo e avvento"

Dicembre 2016

Settimio Biondi-Carmelo Mezzasalma,Tommaso Gallo Afflitto nel suo Tempo e nella sua Città
, Agrigento 2013

Alfio Russo nel suo libro I siciliani
(Neri Pozza, 2012) annota, all’inizio del suo poderoso volume sull’identità siciliana: "Queste poche righe sono dedicate agli assenti, il cui numero supera ampiamente nel testo quello dei presenti. D’altronde c’erano tremila anni di storia siciliana da racchiudere: togliere, però, è stato più faticoso e lacerante che raccontare" (p. 9). In effetti, quando si parla della Sicilia e dei siciliani in particolare, gli stereotipi, nell’immaginario collettivo degli italiani, esigono che si parli di loro nei termini, ormai collaudati e comodi, di quel tipo di siciliano che ha riempito le cronache più tragiche e luttuose di quella terra, complicata e quasi inafferrabile, che è la Sicilia. E ci si dimentica davvero di quegli "assenti", creativi o eccezionali, ma buoni ed esemplari,  che pure sono forse più numerosi di quanto le cronache storiche siano in grado di raccontare.
Ora, questo libro, curato da Settimio Biondi in prevalenza, ma che raccoglie diversi interventi su un "agrigentino esemplare", quale è stato Tommaso Gallo Afflitto, è una ulteriore prova che l’identità siciliana non si gioca soltanto nel sangue versato dalla mafia o nella triste parabola della corruzione, bensì anche nella vita di tanti "assenti", per così dire, la cui onestà e capacità di servizio per il bene degli altri ha costruito una ben diversa storia e una memoria altra
, nel senso pieno della parola. Scrive, infatti, Settimio Biondi che è, soprattutto, un attento storico della Città dei Templi: " Tommaso Gallo Afflitto è stato il vero riformatore dei servizi di polizia municipale e di annona. Subentrando a chi lo aveva preceduto, aveva trovato strutture amministrative chiuse a riccio, un Corpo annonario fiscale, un Corpo di vigili urbani striminzito; andando via lasciava al successore uffici bene organizzati e con funzioni distese, servizi annonari umanizzati ma efficacissimi, ed un Corpo di vigili urbani ben dotato di uomini e mezzi, e teso a crearsi una tradizione moderna, nonché prestigiosamente inserito tra i Corpi di Polizia dello Stato" (pp. 26-27). Ecco, dunque, un amministratore esemplare – ma non certo l’unico né ad Agrigento né in Sicilia – che non ha fatto dell’amministrazione pubblica il piedistallo della sua fortuna privata, ma che si è posto al servizio dello Stato con onestà, competenza e capacità autentica di servire il bene dei suoi cittadini. E tanto basta per giustificare questo volume che ne raccoglie la preziosa testimonianza di amore e di servizio per la sua città e la sua gente.
D’altronde la stessa città di Agrigento ha voluto onorare Tommaso Gallo Afflitto intitolandogli una strada, dedicandogli una lapide commemorativa sul piazzale antistante il Palazzo della sede della Guardia di Finanza, ma anche eventi culturali significativi come una "Messa di Gloria" del M° Ignazio Lauria (novembre 2004) e un concerto d’organo in suo  onore, tenuto da me, nella Cattedrale di S. Gerlando (novembre 2009). Sappiamo, tuttavia, che, come niente nasce dal niente, anche per l’onestà e la creatività c’è sempre una ragione quasi nascosta e profonda che ne giustifica la presenza, esistenziale e spirituale, in una persona. E, nel caso di Tommaso Gallo Afflitto, è oltremodo significativa la testimonianza della figlia, la prof. Assunta Gallo Afflitto, Presidente emerito e animatrice dell’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento, che così ricorda la figura del padre: " Godeva delle gioie e dei successi comunitari, si affliggeva dei problemi: batteva come le tempia di Agrigento, aveva la stessa pressione della Città. Il giurista romano avrebbe detto che agiva con la forza prudente e decisa del padre di famiglia, modalità che è propria di chi non disgiunge dalla legalità  dei provvedimenti l’amore per i comportamenti" (p.8).
Non è un caso, allora, che sia stato proprio Tommaso Gallo Afflitto a suggerire alla figlia, Assunta, di intraprendere l’avventura, rischiosa ma stupenda, dell’Accademia di Studi Mediterranei che, in più di trent’anni di attività, ha fatto di Agrigento un polo culturale e civile di estrema importanza per la Sicilia e per l’Italia: un Premio Internazionale, intitolato alla memoria di Paolo Borsellino, Convegni sulla salute e Convegni di varia umanità e spiritualità, con esponenti di fama nazionale e internazionale. L’ultima creazione dell’Accademia, ma altrettanto significativa ed eccezionale, è "Il Giardino dei Giusti", sorto nella Via Sacra della Collina della Valle dei Templi, il 3 Dicembre 2015, in collaborazione con il Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento.   Le stele e gli Alberi, dedicati a "I Giusti di tutto il mondo" illuminano la celebre Valle dei Templi. Agrigento, quindi, non solo come splendido sito archeologico, ma anche quale memoria vivente di cultura e di civiltà umana nella drammatica vita della storia contemporanea. Ed è forse un azzardo pensare che Tommaso Gallo Afflitto sia, tutto sommato, il fondatore "ideale" dell’Accademia di Agrigento? Crediamo di no.
Piuttosto è questa la vitalità della memoria: dal bene nasce il bene, dall’onestà del cuore e della mente fiorisce non solo la vita, ma il futuro della vita. Anche per la cultura e la civiltà umana. E in definitiva, dobbiamo ringraziare proprio Settimio Biondi per aver raccolto questa memoria di Tommaso Gallo Afflitto e di averla conservata per Agrigento, la Sicilia e l’Italia. Biondi ha fatto il lavoro di ricostruzione storico-biografica, mentre i miei interventi (e quelli di altri) sono dovuti alle varie occasioni dedicate alla memoria del Nostro e che ho svolto in qualità di Presidente dell’Accademia di Studi Mediterranei in anni indimenticabili. D’altronde, il volume è arricchito da una ampia e puntuale documentazione fotografica a riprova che, se la vita, e quella della Sicilia in particolare, non è certo un film a lieto fine, è tuttavia eloquente per addentrarsi anche nell’identità siciliana che, tra luci e ombre, celebra il genius loci
di un’isola unica e irripetibile, per dirlo ancora con Alfio Russo.

Carmelo Mezzasalma


 
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