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Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento
Comunicazione
In occasione delle solenni celebrazioni che per il 25° anniversario della morte di S.E. Mons. Pietro Rossano (15 giugno 1991 – 2016) si svolgono dal 25 febbraio al 19 giugno 2016, l’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento attraverso il sito internet (www.accademiastudimed.it) rende pubblico, sia in sola lettura o per download, il volume che ha pubblicato nel 1992 per ricordare il primo anniversario della Sua morte.
Breve nota del Presidente Onorario dell’Accademia di Studi Mediterranei, PROF. ASSUNTA GALLO AFFLITTO
Nel susseguirsi dei Percorsi di studio realizzati dall’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento. dal 1987 al 2015, il "continuum" culturale dell’Accademia, nella sua circa trentennale produzione, ha avuto come elemento fondante e unificatore quello di riflettere sull’"Oltre", sul "Sole di giustizia" che vince i sotterranei della vita terrena.
Nella scansione lenta, progressiva del tempo, nel gocciolare delle ore… v’è la morte, ma dopo… v’è l’"Oltre", perché noi siamo nelle ore, nel tempo, ma dopo – dice Eliot – siamo "Oltre".
Numerosi sono stati i Convegni che, nel silenzio sacrale dell’Episcopio della Diocesi di Agrigento, che ben si incastonava nei nostri ideali, ci hanno stimolato a riflettere, con l’aiuto di tanti illustri studiosi, su tematiche che in questo mondo, che sembra impazzato e impazzito, restano pur sempre intriganti e suggestive per riflettere, meditare sul dopo, sulla "Domenica senza tramonto". Fra questi, due Convegni hanno avuto particolare importanza per me, perché sono stati dedicati a S.E. Mons. Pietro Rossano: Convegno internazionale su "I significati del Sacro – Sacro e valori umani nelle grandi Religioni", collegato al Premio Internazionale per le Scienze Umane, conferito in onore di Mons. Rossano (1992) e il Convegno Internazionale su: "Le Religioni del Mediterraneo – Filosofia, Religione, Cultura" (2002).
Questi due eventi mi hanno offerto l’opportunità di manifestare, ancora una volta, la mia gratitudine e, consentitemi, il mio affetto all’Uomo di Cultura, Scienza e Fede, qual è stato il Vescovo Rossano, faro luminoso per l’Accademia di Studi Mediterranei.
Rivisitare le Culture e le Religioni nella storia del Mediterraneo è stato sempre per noi, fascinoso e affascinante, perché esse agitano, con le loro onde secolari, messaggi di spiritualità e umanità tuttora attuali.
Questo è un periodo densissimo nella storia dell’Uomo: c’è bisogno di ascoltarsi, individuarsi, rispettarsi nell’altrui sacralità. Il futuro è nelle mani del nostro più vero e profondo "sentire": sentire la sacralità delle varie religioni e delle varie culture, sentire la sacralità della convivenza come orbita ineluttabile di costruttiva crescita fraterna nel rispetto delle armonie e delle differenziazioni.
La Sicilia resta sempre crocevia di fermenti storici, sociali e spirituali; e l’Accademia resta sempre ferma nei suoi ideali: ricerca della spiritualità nelle azioni dell’Uomo, prevalere dell’"essere" e non dell’"apparire", amore dei valori essenziali ed esistenziali dell’Uomo. Quindi nessuna sopraffazione, nessuna prevaricazione, ma armonia in una "sacralità" di sentimenti interreligiosi e interculturali.
In questi intendimenti, che hanno segnato e tuttora segnano la direttrice ideale del nostro operato, Mons. Rossano è stato per l’Accademia una guida luminosa nella lungimirante visuale delle prospettive delle valorizzazioni dei cammini ecumenici delle fedi religiose, non più conflittuali, ma confluenti su una meta spirituale provvidenzialmente unitaria.
Riflettere, indagare, trovare nessi e congiungimenti tra le religioni monoteistiche significa, perciò, riportare necessariamente alla memoria la figura eclettica del Vescovo Rossano, biblista, filologo, filosofo, teologo, con una preparazione classicista e orientalistica vastissima.
Significa riandare alla sua attività febbrile, intarsiata di scritti, viaggi, convegni, conferenze.
"Intrepido ambasciatore" di Cristo nel mondo delle religioni e della cultura, Mons. Rossano è stato un vero apostolo del dialogo interreligioso, voluto da Paolo VI.
Era il 1991 l’anno in cui moriva Mons. Rossano e noi dell’Accademia, memori del suo prezioso sostegno non solo scientifico, ma fraterno e amicale (…e chi l’ha conosciuto da vicino sa bene che la Sua capacità di amicizia superava ogni immaginazione!), nel 1992 abbiamo sentito la necessità e l’orgoglio di dedicargli il Premio Internazionale per le Scienze Umane, in occasione del Convegno su: "Sacro e valori umani nelle grandi religioni".
Amo ricordare che nel 1990 Mons. Rossano era stato il Presidente della Giuria Internazionale assegnataria del Premio Internazionale per le Scienze Umane, nella sua prima Edizione, e nessuno poteva immaginare, allora, che solo dopo due anni il Premio sarebbe stato intitolato a Suo nome!.
La Celebrazione del Premio, con il Convegno sul Sacro dedicato a Mons. Rossano, fu un evento culturale umano irripetibile e straordinario: fu l’apice dell’esaltazione della Sua opera di scrittore e della Sua vita sacerdotale che scaturiva da un pensiero programmatico di Paolo VI: << Il dialogo deve dimostrare agli uomini l’amore di Cristo>>.
E Mons. Sanchez, in quel lontano Simposio del 1992, ricco di testimonianze e relazioni intensissime, concluse il suo bellissimo intervento ricordando che Mons. Rossano amava ripetere un episodio molto toccante.
Paolo VI, nel luglio del 1978, aveva ricevuto una quarantina di non cristiani – buddhisti, shintoisti, zen, ed esponenti di altre religioni -
Il Vescovo Pietro Rossano fu sempre fedele a quello che considerò l’ultimo testamento spirituale di Paolo VI (S.S. Paolo VI moriva il 6 agosto 1978, dopo pochi giorni da quell’incontro).
Nella Sua vita sacerdotale, nella Sua vastissima produzione, nei Suoi scritti, il Vescovo Rossano fu sempre fedele alla linea programmatica di Paolo VI.
Egli amava ricordare che << Il Cristianesimo è risolutamente aperto a tutti, non confinato in una nazione o cultura, non esclusivo, ma dialogico. È pronto a dare e ricevere, e perciò a progredire in un pluralismo culturale, annunciando il messaggio evangelico con sicurezza, umiltà e rispetto >>.
La vita terrena del Vescovo Rossano, impareggiabile comunicatore, eccezionale conoscitore della cultura greco-
Con il Suo viso minuto, sorridente, ascetico, con il Suo comportamento aristocratico e semplice (possedeva la semplice grandezza delle menti eccelse), Mons. Pietro Rossano
Per noi dell’Accademia varranno sempre per Lui gli appellativi "Tu duca, Tu segnore, Tu maestro".
E, ora, con commozione, in cui si intrecciano ricordi nostalgici, in occasione delle solenni celebrazioni che, per il 25º anniversario della Sua morte, si svolgono dal 25 febbraio al 19 giugno 2016, l' Accademia con la persistenza della memoria, collabora pubblicando su questo sito, sia in sola lettura o per download cliccando sul link, il volume che è stato pubblicato nel 1992, per ricordare il 1º Anniversario della Sua morte.
Assunta Gallo Afflitto
Presidente Onorario dell’Accademia