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TAVOLA ROTONDA "I GIUSTI DELL'UMANITA'"
Agrigento 23 novembre 2018
a cura della
Prof. Anna Maria Samuelli
Gariwo, la foresta dei Giusti
Responsabile della sezione didattica
Da alcuni anni Assuntina Gallo, Presidente Onoraria dell’Accademia di Studi del Mediterraneo, con determinazione, competenza e lucida passione, rende onore alle figure dei Giusti dell’Umanità nel giardino che vive a lato della Via Sacra, nello scenario della Valle dei Templi di Agrigento.
La bellezza del luogo è alimento per lo spirito e nasce spontaneo, nel momento dello scoprimento delle dediche ai piedi degli alberi, un dialogo interno con le figure esemplari scelte, fatto di gratitudine e di desiderio di impegnarsi di più per raccogliere le sfide del presente. Si è ripetuto anche quest’anno, grazie allo sforzo della Presidente e dei rappresentanti delle Istituzioni che sostengono l’iniziativa, l’appuntamento alla casa Sanfilippo.
Una tavola rotonda sui Giusti dell’Umanità nello spazio gremito di giovani accompagnati dai loro insegnanti, a conclusione degli incontri programmati dall’Accademia di Studi Mediterranei e in coincidenza con il Premio Internazionale Empedocle per le scienze umane in memoria di Paolo Borsellino, giunto alla sua venticinquesima edizione. A questo proposito è bene sottolineare che la coniugazione tra sapere scientifico, ricerca tecnologica e valori universali dell’umanesimo, è il grande dono dell’Accademia di Studi del Mediterraneo. Costruire ponti tra discipline umanistiche e scienza indirizzando lo sguardo dei giovani al futuro senza tradire la memoria del passato: è questa l’intuizione anticipatrice della professoressa Gallo, condizione di ogni progresso umano autentico e duraturo.
Giornate di lavoro intenso, occasioni straordinarie di ascolto, dialogo e confronto con approdi che hanno aperto nuovi orizzonti.
Il Premio Internazionale Empedocle ci ha parlato di religione, di etica, di filosofia, di servitori dello Stato e di ricerca scientifica, mettendo sempre al centro la persona e il tema della responsabilità.
Il Simposio Internazionale ha proposto gli approdi della ricerca in campo medico, mentre il Quarto Forum Internazionale su “Le nuove sfide etiche dell’Occidente: Mai senza l’altro”, ha coniugato la dimensione storica, legislativa e testimoniale nel grande tema dei migranti, proposta coraggiosa da cui si ricava il valore della memoria non confinata al passato, ma proiettata sul presente e capace di affrontare le nuova sfide dell’accoglienza e dell’integrazione. In questo ambito Mischa Wegner, figlio di Armin T. Wegner, un giusto per gli armeni e per gli ebrei, ha portato lo sguardo sul Novecento, il secolo dei genocidi, ripercorrendo la vicenda esistenziale di un padre testimone del male estremo, costretto ad abbandonare la patria e a vivere nella condizione dell’esule.
Le figure dei giusti sono state approfondite nel corso della tavola rotonda.
Il giornalista e scrittore Luigi Accattoli ha delineato la figura di Karol Wojtyla, il grande pontefice che ha lasciato un segno incancellabile nella Chiesa, nella società, nel mondo. Il prefetto di Agrigento dott. Dario Caputo ha ricostruito i momenti più significativi della vita e dell’impegno politico di Aldo Moro, vittima del terrorismo, mentre la professoressa Angela Ales Bell, direttrice del Centro Italiano di ricerche fenomenologiche, ha approfondito la figura di Pio La Torre, che ha dato un grande contributo alla lotta contro la mafia, non disgiunta da una visione più ampia di difesa e crescita della democrazia.
Di Armin T. Wegner ha parlato la giornalista Maria Cecilia Sangiorgi che già gli aveva dedicato una puntata del programma televisivo condotto con il Cardinale Gianfranco Ravasi, “Le Frontiere dello Spirito”; in quella occasione aveva intervistato il figlio Mischa e aveva delineato la figura del padre, testimone di verità del genocidio armeno e resistente morale contro l’avanzata del nazismo.
Il console onorario di Armenia in Italia Pietro Kuciuklan ha parlato di Fridtjiof Nansen, alto commissario della Lega delle Nazioni, creatore del Passaporto Nansen per gli apolidi. Nansen ha organizzato il salvataggio e il rimpatrio di milioni di profughi dopo la Prima guerra mondiale; in particolare ha soccorso e aiutato i sopravvissuti armeni in diaspora e in patria, vittime del primo genocidio del Novecento.
Giovanni Pellegrino, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri ha aperto la pagina dell’eccidio alle Fosse Ardeatine e dei benemeriti dell’Arma trucidati, medaglia d’oro al valore militare.
Le azioni dei giusti, dei testimoni di verità, dei resistenti morali, dei difensori dei diritti umani, dei coraggiosi servitori dello Stato, ci richiamano alla responsabilità personale nel quotidiano. Vincere l’indifferenza, non distogliere lo sguardo dai mali del presente, salvare l’umanità che c’è in noi riconoscendo l’altro, è un compito al quale siamo chiamati oggi, in una contemporaneità ferita e in una vita sociale dominata dalla paura e dall’egoismo.
Anna Maria Samuelli
Gariwo, la foresta dei Giusti
Responsabile della sezione didattica