MESSAGGIO PRESIDENTE ONORARIO PRIMA GIORNATA DEI GIUSTI - Accademia di Studi Mediterranei

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MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ONORARIO DELL’ACCADEMIA – ASSUNTA GALLO AFFLITTO
PER LA PRIMA "GIORNATA DEI GIUSTI DELL’UMANITA’"
6 MARZO 2018 – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE "P. GRIFFO" – AGRIGENTO

Il 10 maggio 2012 il Parlamento Europeo ha istituito, su proposta di Gariwo (Garden of the Righteous of the World) la Foresta dei Giusti e sull’esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, la Giornata Europea dei Giusti per il 6 Marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni era stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
L’Italia è diventata il primo Paese ad aderire ufficialmente alla "Giornata europea dei Giusti
".
Infatti, con Legge 212 del 20/12/2017, è stata istituita la "Giornata dei Giusti dell’Umanità
", ricorrente il 6 Marzo, per onorare tutti coloro che si sono distinti per proteggere e salvare le persone perseguitate per ragioni religiose, razziali e politiche.
Oggi 6 Marzo, per la prima volta, commemoriamo questa Giornata nel nostro Paese, come "solennità civile".
Mi sembra doveroso, però, ricordare, soprattutto, a me stessa che da un trentennio
i calendari di diverse nazioni, all’interno di una Comunità Internazionale sempre più collaborativa ed aperta alle dinamiche della globalizzazione e dell’universalismo, annoverano accanto alle festività religiose, civili e tradizionali dei singoli Paesi, un numero sempre crescente di giorni dedicati  a tener viva l’attenzione delle comunità su problematiche umanitarie universali, sociali e culturali concernenti le particolari condizioni di disagio in cui versano tanti strati della popolazione terrestre, a seguito o in perduranza di drammatiche sperequazioni, indifferenze, discriminazioni dovute al sesso, all’età o a fattori etnici ed economici.
Si pensi alle diverse giornate, che le Istituzioni Internazionali – prima tra tutte l’O.N.U. e gli Organismi ad essa collegati – hanno dedicato alle problematiche dei fanciulli, alla condizione femminile, ai diritti umani
, al problema della fame nel mondo, alla lotta contro determinate patologie e malattie endemiche, all’ambiente, ai genocidi etc…
E’ molto bello, però, evidenziare che la "Giornata dei Giusti dell’Umanità", fa riferimento alla Giornata della Memoria di tutti i Giusti del mondo
: intende accendere i riflettori della attenzione civile e culturale sulla genesi ideologica di tanti, troppi disumani fenomeni.
Le Giornate della Memoria, ogni anno
sia in Italia, sia nei cinque continenti, impegnano Istituzioni, scuole, mezzi di informazione, partiti politici e tutti gli uomini di buona volontà a riproporre la condanna di quanto è accaduto, con la parola d’ordine morale "Mai più".  E’ vero !
Tutto questo è fondamentale ed è necessario
, ma la memoria può diventare una mera ed astratta facoltà cerebrale, quando non riflette sulle tante memorie che si relazionano, si integrano, necessarie alla formazione ed alla elevazione della coscienza umana.
La storia
non si scrive né si interpreta con i se e con i ma.  Alcuni avvenimenti storici, non possono essere ricordati nell’insieme soltanto perché rivestono carattere storico. Senza l’attenzione di un giudizio di "condanna morale", permanentemente ribadito, quei fatti della storia finirebbero con l’essere sminuiti o denegati, come purtroppo è già accaduto, oppure finirebbero col nascondersi l’un l’altro.
La memoria, perché sia educativa, attenta, strumento vigile ed efficace, dev’essere supportata da tante memorie.
 Ed ecco la "Giornata dei Giusti dell’Umanità", che pone l’accento al plurale della memoria.
La "Giornata dei Giusti dell’umanità", "solennità civile", darà con certezza frutti copiosi… come recita
, il Salmo 1 del Libro Primo, su "Il Giusto, l’uomo veramente felice", con l’eleganza di una lingua ricca di immagini: "…………il Giusto / sarà come un albero / che su rivi di acqua è piantato,  che dà i suoi frutti ad ogni stagione, / le cui foglie giammai appassiscono."

perché, sentenzia liricamente Quasimodo: "…… la morte non dà ombra quando è vita".

                                                                                                                                                               Grazie.

 
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